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Impressioni di impressioni

La luna fredda [Jeffrey Deaver]

Le tracce di un assassino seriale. Una squadra di criminologi e poliziotti al suo inseguimento. Solo tracce, pochissimi indizi, e una mente lucida e fredda che costruisce complesse strategie a catena per raggiungere il suo scopo. E' l'Orologiaio, un killer meticoloso e precisissimo, che sembra rovesciare lo schema deduttivo di Sherlock Holmes: invece di ricostruire gli eventi in base a catene logiche a ritroso verso la loro origine, l'Orologiaio programma e provoca gli eventi attraverso un preciso calcolo da scacchista e una lucida visione controllata e misurata del futuro e del tempo.

Come un finissimo artigiano, costruisce meccanismi usando persone, luoghi, eventi, come strumenti a orologeria, che si innescano reciprocamente secondo uno schema noto solo al suo ideatore. E nessuno sfugge, anche le menti più fini che indagano sul caso diventano pedine di un gioco a incastri multipli, in cui ogni verità nasconde un inganno più grande.

Un caso difficile, impossibile, anche per una coppia in simbiosi come Lincoln Rhyme - la mente - e Amelia Sachs - il corpo - visto che una seconda indagine parallela (con toni più alla Ellroy) sta emancipando - ma anche allontanando - la fidata collaboratrice del geniale criminologo bloccato nel corpo dalla paralisi, ma ugualmente invincibile grazie alla sua straordinaria intelligenza poliziesca.

In aiuto del gruppo in crisi arriva un elemento di novità: una esperta di interpretazione del linguaggio, che introdurrà una componente più umana - e meno strettamente scientifica - nelle indagini, attraverso interrogatori in cui la sua straordinaria empatia e capacità di comprensione dei messaggi inconsci fornirà un contributo decisivo allo svolgersi degli eventi.

Il finale è un rutilante susseguirsi di numerosi (forse anche troppi) colpi di scena, in cui a mano a mano le varie scatole cinesi del gioco dell'Orologiaio si rompono rivelando progressivamente un disegno sempre diverso e imprevedibile, che sorprende tutti, anche il lettore più attento.

Un buon thriller, che partendo da una trama più che consolidata, la caccia al serial killer, ne stravolge le regole e i luoghi comuni, con invenzioni originali davvero emozionanti, anche se alla fine forse persino eccessive, generando nel complesso una struttura di eventi troppo complessa per essere veramente credibile. D'altronde anche i personaggi sono più pittoreschi che realistici, tagliati con l'accetta nei loro cliché, così come i loro drammi personali, allo scopo più di sedurre il lettore con facoltà sovrumane che di risultare credibili.

Nel complesso, un lettura "leggera" che non lascia granché, ma che garantisce di avvincere e non annoiare il lettore con personaggi fantastici, coup de theatre imprevedibili, eventi rocamboleschi e un finale assolutamente a sorpresa. Da leggere senza troppe pretese, come un avvincente e ben congeniato intrattenimento.