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Impressioni di impressioni

La Zona Morta [Stephen King]

Il Destino. La Mano di Dio. Quali sono i disegni di chi provvede? Cosa può fare l'uomo di fronte ad un futuro già scritto? Johnny ha un dono, una maledizione, e diventa uno strumento del destino, fino al compimento di una missione più grande di lui. Quello che all'inizio è caos diventa ordine, quello che è senza senso assume un significato. L'uomo non può comprendere il Disegno che sta sopra di lui, nemmeno quando crede di capire, di vedere: c'è sempre una Zona Morta, un angolo di buio in cui la Verità si nasconde, un velo attraverso cui l'uomo percepisce solo quanto gli è necessario per svolgere il suo ruolo nell'ordine universale.

Un racconto profondamente e fatalisticamente religioso, in cui il potere dell'uomo viene criticato e ridimensionato, di fronte al Potere di un Dio che usa un uomo per salvare gli uomini da se stessi. Un racconto con un una vena politica, per quanto ingenua, in cui si ricostruisce l'ascesa al potere di un dittatore, attraverso il consenso e la credulità della parte più umile e provinciale, ma anche più numerosa, della popolazione. Un attacco agli aspetti più fragili della democrazia, il pericolo del facile consenso delle masse incolte, ma anche un messaggio più generale, religioso e cristiano sulla debolezza umana, e sulla necessità dell'intervento di un Dio Salvatore nella storia.

Favola allegorica - in perfetto stile King - con una morale che appare intagliata negli aspetti più tipicamente americani della religiosità, dai sentimenti cristiani ai fanatismi più estremi, con tutte le banalizzazioni made in U.S.A. dei fenomeni trascendenti e dei grandi quesiti dell'umanità e della storia.

Il messaggio finale è un rassicurante compromesso ad effetto, che cerca una via più spirituale tra il fatalismo e l'individualismo estremo del
self made man, lasciando all'uomo un libero arbitrio parziale, oscurato dalla Zona Morta della propria fallibilità, e dominato in sostanza dalla volontà di Dio e di un Destino che si svolgono ad un livello più alto e trascendente rispetto alle possibilità umane. Ogni potere concesso all'uomo, compresa la capacità di conoscere, è uno strumento per un Disegno più grande, di cui l'uomo può scorgere i particolari, ma non coglierà mai il vero e completo significato fino al suo compimento. La preveggenza (o la scienza) dell'uomo non è sullo stesso piano della Provvidenza di Dio, della quale ogni potere umano, naturale o soprannaturale, non è che una incarnazione incompleta e priva di senso, se non all'interno di un quadro trascendente al quale solo un atto di Fede può far avvicinare, colmando il vuoto e il buio della Zona Morta della ragione.